Ogni percorso di vita è considerabile un cammino verso la Verità. Con questo intendo che ogni individuo ha una spinta interiore alla piena realizzazione di sé, che corrisponde all’incontro con la propria felicità (vedi anche: Quando un uomo è felice?).
La Verità, in questo senso, è quindi il compimento di ciò che sono veramente, potrei dire “ciò per cui sono fatto”. L’educazione, la cultura, la religione, e le nostre esperienze ci hanno posto molti obiettivi e aspettative rispetto a quanto sentiamo di “dover” realizzare nella nostra vita. Eppure non è detto che abbiamo capito di cosa si tratti. Anzi, direi che quasi mai comprendiamo quali strade e quali tappe toccherà il nostro percorso prima di averle passate.
Allora è necessaria un’opera di liberazione da quanto ci condiziona e ci imprigiona ponendoci su percorsi predefiniti, spesso giocando sul nostro senso del dovere, sull’orgoglio, o sulle nostre paure più profonde.
Questo significa lavorare sulla nostra spiritualità, e significa anche che sono necessarie modalità e strumenti nuovi per farlo, perché quelli vecchi spesso ci hanno imprigionato più che liberato.
Dall’introduzione del libro “Darsi Pace – Un manuale di liberazione interiore” di Marco Guzzi, edizioni Paoline:
“Chi voglia continuare a predicare una spiritualità del reiterato e nevrotico senso di colpa e della paura, e cioè a schiavizzare ancora gli uomini, giocando sulle nostre già dolorosissime fragilità infantili, vedrà le proprie assemblee diradarsi. Fenomeno (d’altronde provvidenziale) che caratterizza le nostre chiese cristiane già da tempo, ma che non viene quasi mai analizzato in base a questa prospettiva, e cioè alla necessità di dare vita a una spiritualità dell’autentica liberazione, che dica con chiarezza e faccia sperimentare che solo un cuore pacificato nell’amore e alimentato dalla gioia può compiere il bene. È solo attraverso la carità, diceva Agostino, che possiamo entrare nella verità. Per cui è il cuore con il suo palpito emotivo più profondo che dobbiamo porre prioritariamente al centro di ogni formazione alla comprensione della stessa verità. Ma se il mio cuore è ferito e pieno di odio, e magari io stesso non ne sono neppure consapevole, a che cosa potranno servirmi tante belle parole sull’amore? Se io non so amare nemmeno me stesso, come potrò amare il prossimo? E chi si prende cura oggi della mia anima ferita, del mio bisogno di piangere e di essere ascoltato? Chi prende in braccio il nostro bambino ferito nelle nostre scuole tecnologizzate, nelle nostre parrocchie indaffarate o nelle nostre famiglie iperattive? Queste sono le domande che ogni insegnante dovrà porsi in questo secolo, per non fare solo discorsi retorici”.
Marco Guzzi propone, da oltre 20 anni, un percorso di ricerca e liberazione interiore chiamato proprio “Darsi Pace“. E’ un cammino molto profondo e completo, consiglio a tutti i “ricercatori” di conoscerlo attraverso il sito www.darsipace.it o il canale YouTube.
Anch’io propongo strumenti e percorsi che danno la possibilità di sperimentare stati e interiorità più liberati, per iniziare a convertire lo sguardo, aprire la coscienza, sviluppare consapevolezza, orientandoci verso una spiritualità più vera e vissuta. Per approfondire vedi:
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