Chiudendo gli occhi e portando l’attenzione al nostro interno possiamo scoprire un ricco mondo inesplorato. Ciò che proviamo in quel modo è il nostro tesoro, siamo noi. Possiamo sentire esattamente quello siamo, vivere questo momento e accorgerci che non è necessario identificarci con i nostri pensieri, col nostro corpo, con ciò che facciamo. Siamo e basta, qui e ora.
Questo mondo interiore, se accolto senza giudizi e catalogazioni, è puro, vero e libero. Puro perché non contaminato dall’esterno, vero perché è reale e vivo, libero perché non condizionato dai giudizi.
Tutto questo si chiama consapevolezza. Mindfulness è il termine inglese internazionalmente utilizzato per identificare questa modalità di approccio alla vita e la pratica meditativa che ne permette l’acquisizione.
Vivere in consapevolezza significa sentire chi siamo e che ci siamo, riconoscendo le nostre potenzialità e il ruolo che abbiamo nel guidare le nostre esperienze e le nostre relazioni, acquisendo di conseguenza anche fiducia in noi stessi e nella vita.
Per vivere il presente in questo modo abbiamo bisogno di un forte radicamento nel corpo. La mente facilmente vaga tra passato, presente e futuro, immaginato e reale, pensiero e consapevolezza di ciò che ci circonda. Il corpo invece, essendo fisico, vive nel presente e ci rimanda infinite sfumature sensoriali ed emotive. Attraverso esso, senza dimenticare che siamo un’inscindibile unità vivente, possiamo conoscere meglio la nostra interiorità e i nostri vissuti, è quindi essenziale sentirlo e ascoltarlo.
La consapevolezza parte dal nostro respiro, che in qualche modo nutre, rappresenta, ed esprime la nostra stessa vita.
Praticare la mindfuness significa dedicare del tempo a noi stessi e al miglioramento del nostro benessere globale. Tantissimi studi medico-scientifici ne hanno dimostrato l’efficacia in termini di miglioramento del benessere psicologico e corporeo, della performance cognitiva, della memoria, della capacità di attenzione, della capacità di affrontare lo stress e il carico emozionale, dell’empatia, dell’intelligenza emotiva, e di manifestazioni corporee come il dolore cronico e le tensioni muscolari. Più tecnicamente, all’elettroencefalogramma (EEG) è possibile rilevare un aumento della coerenza interemisferica cerebrale con onde armoniche e picco alfa e theta, associati ad un miglior flusso informazionale e coordinamento funzionale tra le regioni del cervello. Al contrario, tracciati EEG a bassa coerenza interemisferica sono stati associati a stati depressivi e psicotici, a bassa consapevolezza di Sé, e all’invecchiamento. Altri studi hanno dimostrato che specifiche aree del cervello deputate all’attenzione, all’integrazione emozionale e alla memoria sono più sviluppate nelle persone che praticano la meditazione.
Oltre a questa esperienza psicofisica si aggiunge quella spirituale: vivendo in consapevolezza abbiamo la grande possibilità di sperimentare in maniera semplice, reale e consapevole, che la nostra esistenza va oltre il nostro corpo, una sorta di “livello energetico”, che ci connette con quel Tutto di cui facciamo parte.
Conoscere le nostre profondità significa quindi anche aprirsi all’infinito, acquisendo un senso di appartenenza e di pace interiore, i quali non possono che portare all’amore di Sé, del nostro prossimo e di tutto ciò che ci circonda. Questo è assolutamente in linea con qualsiasi orientamento religioso. Il credente può fare un’esperienza che rafforza e ravviva la propria fede, ma anche il non credente può aver modo di conoscere senza tramiti il mondo spirituale.
Ecco perché la mindfulness è la pratica base della psicosomatica olistica: a partire da questa consapevolezza possiamo lavorare su noi stessi e recuperare l’integrità della nostra esistenza, formata da psiche, corpo, socialità e spiritualità. Uno stato “centrato” e “integrato” è quindi alla base del nostro benessere globale.
Per iniziare a vivere in consapevolezza è necessario praticarla con una certa costanza. Per questo occorre dedicarvi un po’ di tempo in un ambiente non disturbato. Il modo migliore è partecipare ad un gruppo, la mia proposta si chiama Obiettivo Benessere Globale (contattami se sei interessato, guarda la sezione Eventi se ci sono incontri aperti prossimamente), altrimenti lo si può fare anche da soli, ad esempio seguendo una traccia audio-guida (vedi ad esempio qui).
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