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La consapevolezza può migliorare la nostra salute?

Consapevolezza significa conoscere me stesso. Sapere cosa sta succedendo in me, quindi come sto, e magari anche perché sto così, cioè cosa mi sta disturbando, qual è il processo che mi porta a soffrire.

La strada della consapevolezza dura tutta la vita, ma può anche non realizzarsi quando non ci ascoltiamo, non ci mettiamo in discussione e perdiamo ogni possibilità di crescere e approfondire il nostro rapporto con la Vita.

Di mestiere faccio il medico e incontro quindi tante persone che non stanno bene. Cerco di interessarmi a loro, ma talvolta percepisco che loro non si interessano a se stesse. Ma non lo sanno.

Credono che il curarsi significhi andare dal dottore. Mi dispiace molto, perché il dottore può fare solo una piccola parte e quella grossa la fa la persona stessa da curare. Quando chiedo come va la vita in generale, di solito le risposte non sono positive: abbiamo tutti un sacco di problemi!

Ma le persone vengono da me per un malanno fisico e non fanno alcun collegamento con quanto vivono nella vita sotto l’aspetto interiore. Sono frustrate, stanche e sofferenti, conducono vite sregolate sotto l’aspetto alimentare, del sonno, delle relazioni, del lavoro. Eppure si lamentano pretendendo cure miracolose che risolvano i loro dolori o problemi fisici.

Quando non trovo altre motivazioni e tento un collegamento, ad esempio un periodo di stress o uno stravizio ed aumento di pressione arteriosa o un mal di pancia, a volte ricevo risposte del tipo: “davvero? non ci avevo mai pensato”.

Bene, l’importante è iniziare.

Pier Luigi Masini

23-24 apr. 2016 La consapevolezza di Sé (Bagni di Lucca)


Riconoscere e sciogliere i nostri schemi emozionali automatici ci permette di ritrovare un nostro modo di essere spontaneo e profondo. Tensioni ed emozioni trattenute, idee e pensieri con cui ci identifichiamo, ci allontanano dalla possibilità di esprimerci per ciò che realmente siamo. Riconoscerci ci consente di esprimere noi stessi in maniera più autentica. Prendere consapevolezza della nostra identità profonda e favorirne l’espressione nelle relazioni ci permette di ridare importanza al senso di noi stessi, favorendo la qualità delle nostre relazioni e della nostra vita.

Con la dott.ssa Silvia Ghiroldi, presso il Villaggio Globale di Bagni di Lucca.

Praticare la consapevolezza (mindfulness) per un benessere globale

meditation-567593_640Chiudendo gli occhi e portando l’attenzione al nostro interno possiamo scoprire un ricco mondo inesplorato. Ciò che proviamo in quel modo è il nostro tesoro, siamo noi. Possiamo sentire esattamente quello siamo, vivere questo momento e accorgerci che non è necessario identificarci con i nostri pensieri, col nostro corpo, con ciò che facciamo. Siamo e basta, qui e ora.

Questo mondo interiore, se accolto senza giudizi e catalogazioni, è puro, vero e libero. Puro perché non contaminato dall’esterno, vero perché è reale e vivo, libero perché non condizionato dai giudizi.

Tutto questo si chiama consapevolezza. Mindfulness è il termine inglese internazionalmente utilizzato per identificare questa modalità di approccio alla vita e la pratica meditativa che ne permette l’acquisizione.

Vivere in consapevolezza significa sentire chi siamo e che ci siamo, riconoscendo le nostre potenzialità e il ruolo che abbiamo nel guidare le nostre esperienze e le nostre relazioni, acquisendo di conseguenza anche fiducia in noi stessi e nella vita.

Per vivere il presente in questo modo abbiamo bisogno di un forte radicamento nel corpo. La mente facilmente vaga tra passato, presente e futuro, immaginato e reale, pensiero e consapevolezza di ciò che ci circonda. Il corpo invece, essendo fisico, vive nel presente e ci rimanda infinite sfumature sensoriali ed emotive. Attraverso esso, senza dimenticare che siamo un’inscindibile unità vivente, possiamo conoscere meglio la nostra interiorità e i nostri vissuti, è quindi essenziale sentirlo e ascoltarlo.

La consapevolezza parte dal nostro respiro, che in qualche modo nutre, rappresenta, ed esprime la nostra stessa vita.

Praticare la mindfuness significa dedicare del tempo a noi stessi e al miglioramento del nostro benessere globale. Tantissimi studi medico-scientifici ne hanno dimostrato l’efficacia in termini di miglioramento del benessere psicologico e corporeo, della performance cognitiva, della memoria, della capacità di attenzione, della capacità di affrontare lo stress e il carico emozionale, dell’empatia, dell’intelligenza emotiva, e di manifestazioni corporee come il dolore cronico e le tensioni muscolari. Più tecnicamente, all’elettroencefalogramma (EEG) è possibile rilevare un aumento della coerenza interemisferica cerebrale con onde armoniche e picco alfa e theta, associati ad un miglior flusso informazionale e coordinamento funzionale tra le regioni del cervello. Al contrario, tracciati EEG a bassa coerenza interemisferica sono stati associati a stati depressivi e psicotici, a bassa consapevolezza di Sé, e all’invecchiamento. Altri studi hanno dimostrato che specifiche aree del cervello deputate all’attenzione, all’integrazione emozionale e alla memoria sono più sviluppate nelle persone che praticano la meditazione.

Oltre a questa esperienza psicofisica si aggiunge quella spirituale: vivendo in consapevolezza abbiamo la grande possibilità di sperimentare in maniera semplice, reale e consapevole, che la nostra esistenza va oltre il nostro corpo, una sorta di “livello energetico”, che ci connette con quel Tutto di cui facciamo parte.

Conoscere le nostre profondità significa quindi anche aprirsi all’infinito, acquisendo un senso di appartenenza e di pace interiore, i quali non possono che portare all’amore di Sé, del nostro prossimo e di tutto ciò che ci circonda. Questo è assolutamente in linea con qualsiasi orientamento religioso. Il credente può fare un’esperienza che rafforza e ravviva la propria fede, ma anche il non credente può aver modo di conoscere senza tramiti il mondo spirituale.

Ecco perché la mindfulness è la pratica base della psicosomatica olistica: a partire da questa consapevolezza possiamo lavorare su noi stessi e recuperare l’integrità della nostra esistenza, formata da psiche, corpo, socialità e spiritualità. Uno stato “centrato” e “integrato” è quindi alla base del nostro benessere globale.

Per iniziare a vivere in consapevolezza è necessario praticarla con una certa costanza. Per questo occorre dedicarvi un po’ di tempo in un ambiente non disturbato. Il modo migliore è partecipare ad un gruppo, la mia proposta si chiama Obiettivo Benessere Globale (contattami se sei interessato, guarda la sezione Eventi se ci sono incontri aperti prossimamente), altrimenti lo si può fare anche da soli, ad esempio seguendo una traccia audio-guida (vedi ad esempio qui).


Vedi anche:

Perché non attuiamo comportamenti preventivi?

Comportamenti preventivi corrispondono anche ad una vita più felice e piena di significato. Non sempre, però, ce ne accorgiamo facilmente.

Questo articolo è la continuazione di: Vivere meglio è prevenire

Sembra più facile mangiare patatine, bere bibite o alcolici, ipnotizzarsi davanti alla tv e isolarsi, rispetto a una dieta equilibrata e priva di sostanze dannose, una vita di relazioni e di progetti per il bene comune. Siamo più spesso tristi e arrabbiati, tesi e stanchi, piuttosto che felici e gioiosi, energici e liberi di esprimerci. Perché?

Una risposta secca potrebbe essere: perché siamo così intelligenti e liberi di scegliere da aver potuto prendere strade diverse da quelle “naturali”. Il riferimento non è tanto al singolo, quanto piuttosto alla società, che nella sua evoluzione ha determinato la costruzione dell’ambiente e dei modelli che troviamo e che ci condizionano.

Abbiamo imparato a chiuderci in noi stessi e a non esprimere il nostro essere, a pensare al nostro orticello e essere diffidenti, a mangiare e bere ciò che ci fa male, a comportarci in un certo modo perché ce lo hanno insegnato, a non giocare perché è cosa da piccoli, a fare più cose possibili per essere produttivi, a non considerarci abbastanza forti e importanti, ecc.

trenoIn questo momento, pur accorgendoci di non seguire il miglior percorso di vita possibile, potremmo avere la sensazione che “le cose stanno così e non è possibile (o non è giusto) cambiarle”. Si tratta di uno dei peggiori condizionamenti!

Siamo quindi bloccati nel nostro percorso, come treni lanciati sui propri binari.

Insieme a questa grande intelligenza abbiamo quindi bisogno anche di più consapevolezza, che possiamo sviluppare prima individualmente e poi anche come umanità.

Se sento veramente chi sono, posso anche permettermi di fermarmi e ascoltarmi, di essere in pace e di scegliere liberamente.

I punti iniziali di questo percorso possono essere:

  1. Riconosco che non mi trovo in pieno benessere e/o non seguo una via ottimale (vedi domande sopra).
  2. Ascolto profondamente i miei bisogni (mindfulness, ascolto reciproco, relazione d’aiuto).
  3. Decido di iniziare a mettere in atto piccoli cambiamenti nella mia vita, li comunico a qualcuno che mi vuole bene, oppure li scrivo su un foglio e lo appendo al muro.

Far parte di un gruppo o una comunità con scopi comuni è di grande aiuto, per poter essere più costanti nel percorso di cambiamento e sentirsi appoggiati e sostenuti.

Cambiare o attuare qualcosa di nuovo è sempre un po’ faticoso, ma in questo caso ne vale davvero la pena: agendo in maniera sensata sul nostro equilibrio psicofisico otteniamo un beneficio globale, che si rispecchia in un corpo più pronto e sano, ma anche in una mente più lucida e serena. In questo modo ci predisponiamo anche a migliori relazioni e successo in ciò che desideriamo nella vita.

Progetto Gaia – Benessere Globale

benessere

Il “Progetto Gaia – Benessere Globale” è un programma di promozione della salute psicofisica promosso dalla APS Villaggio Globale di Bagni di Lucca che, partendo dalla “consapevolezza di se stessi” e da semplici tecniche psicosomatiche, può migliorare lo stress, l’ansia e la depressione, aiutando a rispondere alle sfide di questo momento critico di transizione verso una società globalizzata. Il “Progetto Gaia” è nato per essere applicato nelle scuole, mentre il “Progetto Benessere Globale” è pensato per il lavoro con gli adulti in sedi extrascolastiche, ma condividono le finalità anche se con diversi adattamenti specifici.

Le finalità educative di questi progetti sono di trasmettere delle conoscenze e delle pratiche che, partendo dall’esperienza della “consapevolezza psicosomatica”, possano sviluppare una differente percezione di se stessi e della relazione con gli altri sviluppando benessere, pace interiore e sociale, e consapevolezza di Sé. Alla base di questo progetto ci sono i valori etici, le basi scientifiche, mediche, psicologiche e culturali, avanzate negli ultimi decenni da scienziati e pensatori, di ogni cultura per sviluppare nelle persone una consapevolezza più adatta ai bisogni e le sfide di questo momento critico di transizione verso una società globalizzata.

Obiettivi del Progetto Gaia – Benessere Globale

  1. Sviluppare una maggiore consapevolezza psicosomatica di Sé (corpo ed emozioni)
  2. Migliorare il benessere psicofisico riducendo lo stress, l’ansia e la depressione
  3. Migliorare il rendimento scolastico/lavorativo e l’attenzione, riducendo l’irrequietezza e la tensione
  4. Gestione delle emozioni e contenimento della reattività e degli impulsi (autoregolazione)
  5. Migliorare il clima, la condivisione e la cooperazione di gruppo (classe o team)
  6. Offrire una base di informazioni etiche, scientifiche e culturali per una cittadinanza globale
  7. Educazione alla sostenibilità e ai diritti umani per una cittadinanza globale (UNESCO)

Destinatari del Progetto

  • Bambini (dalla scuola d’infanzia in poi) e ragazzi in ambito scolastico o extra-scolastico
  • Adulti in ambiti aggregativi, team di lavoro, strutture residenziali, ecc.
  • Particolare attenzione è rivolta a persone disagiate e a rischio
  • Insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado (formazione)

Per approfondire

Presentazione pdf ufficiale del progetto Gaia

Una proposta per le scuole: il progetto Gaia

Sito ufficiale del Progetto Benessere Globale: www.benessereglobale.org

Sito ufficiale del Progetto Gaia: www.progettogaia.eu

Il dott. Pier Luigi Masini, avendo conseguito la formazione specifica, è un conduttore di gruppi benessere basati su questo metodo e propone il percorso in modo completamente gratuito.

Per richiedere informazioni andare alla pagina Contatti, oppure per conoscere l’organizzazione dei prossimi gruppi consultare la sezione Eventi.

Consapevolezza e illuminazione

illuminazioneSei veramente consapevole di ciò che ti succede e di come scegli di agire? La consapevolezza è la capacità di conoscere ciò che sei, a partire dall’ascolto di te stesso, della tua interiorità.

Essere consapevoli significa quindi prima di tutto ascoltarsi. L’ascolto porta alla conoscenza di sé, delle proprie percezioni, dei propri bisogni, delle proprie attitudini.

Questa domanda richiama anche il tanto discusso concetto di libero arbitrio: come scegliamo? La consapevolezza consente di liberarti dai condizionamenti e di agire in piena libertà.

Come aumentare la propria consapevolezza? Esistono molte tecniche ben sperimentate che consentono di farlo, quelle meditative sono le più efficaci.

Perché è necessario aumentare la consapevolezza? Perché è l’inizio di un cammino interiore che può portarti a migliorare i tuoi sintomi fisici (tensioni, malesseri, disturbi funzionali, ecc.) e psichici (paura, ansia, depressione, ecc.) a potenziare le tue capacità di autonomia ed a riscoprire le tue risorse interiori.

Il massimo grado di consapevolezza viene chiamato “illuminazione”, una esperienza estatica di coscienza espansa raggiungibile dai grandi meditatori, che il Sathya Darpana descrive così:

L’esperienza estetica pura (rasah)… è conosciuta intuitivamente, in un’estasi intellettuale non accompagnata da ideazione, al più alto livello dell’essere cosciente; gemella della visione di Dio, la sua vita è come un lampo di luce abbagliante di origine trascendente, impossibile da analizzare, eppure nell’immagine del nostro essere.

[Fonte: Enciclopedia Olistica]