Vi sono movimenti di pensiero che stanno gravemente minando ciò che caratterizza le fondamenta della nostra umanità in termini di identità, pensiero e famiglia. Mi pare che se ne parli pochissimo e se ne conosca molto meno.
Uno di questi è la “teoria gender”, visione che sta entrando nei documenti ufficiali delle istituzioni, nelle leggi, nei piani educativi delle scuole dei nostri figli. Non solo: si sta insinuando, senza che ce ne accorgiamo, come un velenoso ma silenziosissimo serpente, nel linguaggio, nella cultura e nel pensiero di tutti noi. In qualche modo lo stiamo inconsapevolmente accettando, col rischio che l’identità sessuale diventi un accessorio da scegliere al pari del colore di un vestito e la famiglia rimanga solo un vecchio ricordo.
Vi sono già molti segni di scardinamento dei principi sociali fondamentali. Il numero di nuclei sociali costituiti da una sola persona (che non mi sento di chiamare “famiglia” come fa invece l’ISTAT da cui prendo il dato) è pari ad un terzo del totale, e sta crescendo di anno in anno. Cioè viviamo sempre più soli e separati. Il matrimonio ormai è una scelta sempre più rara tra le coppie, mentre è in salita il ricorso alla procreazione assistita, artificiale, o surrogata, ma le nascite sono in calo costante. Ci stiamo quindi indirizzando verso una società fatta per lo più di single, che a stento si mantiene attraverso una riproduzione sempre più tecnologica, e quindi svincolata da quella relazione che fa della famiglia la cellula fondamentale della società.
Personalmente credo nella famiglia e nelle relazioni stabili tra le persone. Credo nel rapporto di coppia, anche se so bene quanti sacrifici richieda perché possa rimanere stabile e saldo. Credo in una società basata sulla famiglia, quindi sull’amore che si manifesta e trova la sua massima espressione nel matrimonio e nella genitorialità. Ci credo perché ciò che vivo ogni giorno è l’amore nella mia famiglia, pur nella sua umana incompletezza e imperfezione, in un’insieme di relazioni che ricerca il bene reciproco e comune. E tutto questo dà un grande senso alla mia vita.
Per approfondire questo tema, e capire meglio di cosa sto parlando, consiglio vivamente di ascoltare l’intervista (riportata qui sotto) di ByoBlu a Elisabetta Frezza, giurista e autrice del libro “MalaScuola. Gender, affettività, emozioni: il sistema “educativo” per abolire la ragione e manipolare i nostri figli“. La dott.ssa Frezza espone in modo davvero chiaro e documentato cosa sia la “teoria gender” e i molti aspetti ad essa connessi che stanno gradualmente diventando sempre più presenti nel nostro ordinamento, nei programmi scolastici e quindi nella società intera.
Dobbiamo iniziare a parlare più spesso di questi argomenti ed esprimere chiaramente ciò in cui crediamo, monitorando in modo particolare ciò che accade nelle scuole dei nostri figli.
Grazie a Brunella per avermi segnalato il video!