Le certificazioni (cioè tutto ciò che viene chiamato “certificato“) sono attestazioni scritte che il medico rilascia su richiesta dell’interessato riguardanti determinate circostanze o stati di fatto. Il medico descrive quindi ciò che può rilevare coi propri mezzi e le proprie competenze in un dato momento.
Il rilascio di un certificato richiede quindi:
- che venga richiesto dall’interessato (non è mai automatico, il medico non può emettere certificati non richiesti esplicitamente o richiesti da altri, ad esempio i familiari);
- che sia presente la persona (va valutata e visitata e il certificato conterrà ciò che il medico può rilevare in quel dato momento);
- che sia rilevabile ciò che viene richiesto di certificare (il problema deve essere attualmente presente, non passato o risolto).
NOTA BENE: Il certificato va emesso dal medico che effettua la visita. Non è corretto richiedere quindi al medico di medicina generale una certificazione relativa a prestazioni o visite non da lui/lei effettuate. Ad esempio dopo un accesso in Pronto Soccorso o un ricovero ospedaliero saranno i medici della struttura a dover rilasciare le certificazioni richieste.
Il certificato contiene quindi le circostanze del momento in cui viene emesso. E’ infatti sempre datato (in alcuni casi contiene anche l’orario), altrimenti non è valido.
Il medico non può certificare successivamente stati non più riscontrabili (ad esempio non è possibile certificare che la persona aveva la febbre il giorno precedente, o addirittura ancora prima).
Allo stesso modo non si può certificare in anticipo (non si può attestare che la persona starà male domani, ma solo oggi con eventuale prognosi per i giorni successivi). Per quanto sembri ovvio a volte viene richiesto un certificato di malattia per il giorno successivo (perché la persona è già malata, ma non le serve certificato per il giorno attuale). Quello che fa il medico è certificare che la persona sta male in quel dato momento, emettendo una prognosi che poi va a coprire i giorni seguenti se necessario.
Le certificazioni valgono a fini di legge, per cui il medico ha una grande responsabilità nell’emetterli riguardo la veridicità e correttezza del loro contenuto. Il medico può essere punito anche con la reclusione fino ad un anno e la sospensione dalla propria attività se non si attiene a quanto descritto sopra. Non può rifiutarsi di certificare, ma il certificato deve essere veritiero e corretto. Deve invece rifiutarsi di certificare il falso o di emettere certificati non corretti formalmente.
La certificazione è un’attività medica che si effettua di solito dietro compenso. In alcuni casi il medico di medicina generale, per convezione con le istituzioni, li produce senza richiedere compensi all’assistito.
I certificati rilasciati in convenzione (gratuitamente) sono:
- certificato di malattia INPS
- certificato INAIL
- attività sportiva non agonistica per minori
Certificato di malattia INPS
E’ il certificato più frequente richiesto al medico di medicina generale. La persona deve essere presente in ambulatorio al momento dell’emissione. Se impossibilitata e non trasportabile con comuni mezzi di trasporto il medico può effettuare la visita al domicilio (a pagamento se non sussiste la condizione di intrasportabilità).
Il certificato vale dal giorno in cui è emesso. Il medico può indicare che l’assistito dichiara di essere ammalato da una data precedente (di norma non prima del giorno precedente), ma questo non ricade sotto la sua responsabilità in quanto non è in grado di rilevarlo direttamente.
Il medico scrive una prognosi, cioè il numero di giorni che ritiene necessari per la guarigione. La prognosi può essere prolungata successivamente se la guarigione richiede tempi più lunghi, ma questo deve essere effettuato al massimo il primo giorno scoperto dalla prognosi precedente (es. il certificato copre fino al 12 del mese, il prolungamento va fatto entro il 13).
Per le motivazioni sopra riportate non è possibile emettere certificati per una malattia che si è già conclusa. Ad esempio se si è già rientrati al lavoro e la malattia era presente nei giorni precedenti.
Il certificato di malattia non richiede “chiusura”. E’ possibile rientrare al lavoro il primo giorno scoperto dalla prognosi (es. il certificato copre fino al 25 del mese, si può rientrare dal 26).
NB: NON si può andare a lavorare nel periodo di malattia indicato sul certificato! Nel caso fosse necessario ridurre la prognosi ci si dovrà rivolgere al medico che ha prodotto il certificato, in quanto è l’unico che può modificarlo (non posso quindi modificare in questo senso certificati emessi da altri medici).
REPERIBILITA’ DURANTE LA MALATTIA
Il dipendente è tenuto ad essere reperibile presso il domicilio riportato sul certificato (controllare sempre che venga inserito correttamente dal medico, soprattutto quando non corrisponde alla propria residenza), in quanto il medico dell’INPS può effettuare una visita fiscale negli orari seguenti.
Giorni feriali e festivi, lavorativi e non lavorativi:
- Dipendente privato 10-12 + 17-19
- Dipendente pubblico 9-13 + 15-18
- Sono possibili anche più visite in uno stesso giorno.
- Esistono esoneri dalla reperibilità in casi particolari.
In caso di cambiamento di indirizzo o di possibile irreperibilità (anche per visita medica) chiamare la sede INPS al 803 164 da fisso o 06 164 164 da mobile. Se ci si reca presso un medico o in ospedale per visite urgenti richiedere certificazione di presenza con data e orario da esibire in caso di bisogno.
Molte risposte ufficiali dell’INPS relative a questi sui certificati di malattia si trovano alla seguente pagina (cliccare su “leggi di più” per visualizzare domande e risposte):
https://www.inps.it/it/it/dettaglio-approfondimento.schede-informative.50652.domande-frequenti-su-certificati-medici-telematici.html
CHI EMETTE QUESTO CERTIFICATO?
Il certificato di malattia INPS viene emesso gratuitamente dai medici del SSN o convenzionati, ma qualsiasi medico può produrlo in quanto dovrebbe essere in possesso delle credenziali per compilarlo e inviarlo all’INPS. In alternativa può essere redatto in cartaceo, quindi portato/inviato al datore di lavoro e all’INPS.
Il certificato va emesso dal medico che visita la persona e ne rileva lo stato di malattia. Quindi se ad esempio si accede in Pronto Soccorso, in Ospedale, o in qualsiasi ambito sanitario si dovrà richiedere il certificato al medico che ha effettuato la prestazione (il quale non può esimersi dal produrlo).
In caso di necessità nei giorni di chiusura degli ambulatori di medicina generale ci si può rivolgere al servizio di continuità assistenziale (o guardia medica).
RECUPERARE IL CERTIFICATO
Il medico certificatore al momento dell’emissione di un certificato telematico può fornire anche solo il numero di protocollo del certificato INPS, che il dipendente a sua volta deve comunicare al proprio datore di lavoro (l’INPS lo riceve telematicamente).
Se si è in possesso del numero di protocollo del certificato INPS, è possibile recuperare il proprio certificato da qui: https://serviziweb2.inps.it/AttestatiCittadinoWeb/
Certificato di invalidità civile INPS, certificato per assegno di invalidità (SS3)
Contiene le informazioni necessarie alla commissione INPS per accertare uno stato di invalidità. Include la descrizione e la diagnosi delle patologie di cui è portatrice la persona e il tipo di riconoscimento richiesto all’INPS.
Questo tipo di certificati viene emesso a pagamento.
Certificato di idoneità
Il medico può certificare l’idoneità per una data mansione o attività. Prima del rilascio può richiedere gli accertamenti che ritiene necessari.
- Attività sportiva non agonistica
Richiede la visita medica e un elettrocardiogramma (è il medico a stabilire ogni quanto tempo va ripetuto, in genere ogni anno).
Il rilascio per i minori è gratuito, mentre per i maggiorenni è a pagamento.
- Attività sportiva agonistica
Può essere rilasciato solo da specialisti in medicina dello sport.
Valutate di volta in volta, in genere sono certificazioni a pagamento. In alcuni casi richiedono visite specialistiche. Il medico di medicina generale non certifica di norma idoneità a mansioni lavorative, ma il rilascio di tali certificazioni è carico del medico del lavoro/competente.
- Certificato anamnestico per patente di guida
Rilasciato a pagamento dal medico di medicina generale.
Certificato a fini assicurativi
Rilasciato a pagamento ai fini della richiesta di risarcimento danni.
Certificato di infortunio o malattia professionale INAIL
Il certificato di infortunio richiede un primo certificato di apertura, poi eventuale continuazione, e infine un certificato di chiusura per poter rientrare al lavoro.
Il certificato di apertura di infortunio deve essere rilasciato dal medico che effettua la prima diagnosi, ad esempio nel Pronto Soccorso.
La continuazione e la chiusura vengono di norma effettuate dal medico di medicina generale.
Il certificato INAIL viene rilasciato gratuitamente.