Consapevolezza significa conoscere me stesso. Sapere cosa sta succedendo in me, quindi come sto, e magari anche perché sto così, cioè cosa mi sta disturbando, qual è il processo che mi porta a soffrire.
La strada della consapevolezza dura tutta la vita, ma può anche non realizzarsi quando non ci ascoltiamo, non ci mettiamo in discussione e perdiamo ogni possibilità di crescere e approfondire il nostro rapporto con la Vita.
Di mestiere faccio il medico e incontro quindi tante persone che non stanno bene. Cerco di interessarmi a loro, ma talvolta percepisco che loro non si interessano a se stesse. Ma non lo sanno.
Credono che il curarsi significhi andare dal dottore. Mi dispiace molto, perché il dottore può fare solo una piccola parte e quella grossa la fa la persona stessa da curare. Quando chiedo come va la vita in generale, di solito le risposte non sono positive: abbiamo tutti un sacco di problemi!
Ma le persone vengono da me per un malanno fisico e non fanno alcun collegamento con quanto vivono nella vita sotto l’aspetto interiore. Sono frustrate, stanche e sofferenti, conducono vite sregolate sotto l’aspetto alimentare, del sonno, delle relazioni, del lavoro. Eppure si lamentano pretendendo cure miracolose che risolvano i loro dolori o problemi fisici.
Quando non trovo altre motivazioni e tento un collegamento, ad esempio un periodo di stress o uno stravizio ed aumento di pressione arteriosa o un mal di pancia, a volte ricevo risposte del tipo: “davvero? non ci avevo mai pensato”.
Bene, l’importante è iniziare.
Pier Luigi Masini
A mio parere la consapevolezza è la chiave di tutto. La realtà stessa che noi tutti sperimentiamo è una quesitone di consapevolezza. Saluti!