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La creatività

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Il Signore aprirà il tuo benefico tesoro…
per benedire tutto il lavoro
delle tue mani”.
Deuteronomio 28,12

Quando ci troviamo nella condizione di essere liberati, almeno un po’, dalle sovrastrutture e dai pesi della nostra esistenza, fatti di paure, schemi, condizionamenti sociali, educativi e familiari, iniziamo anche ad essere più ricettivi nei confronti di una coscienza incondizionata e divina: lo Spirito Creatore.

Per sua definizione e caratteristica lo Spirito Creatore è creativo! Basta pensare alle bellezze della natura, quando le osserviamo con lo stupore di un bambino, alla varietà di colori, forme e sfumature. In questo stato recettivo anche noi lo diventiamo, e la nostra creatività diventa davvero capace di produrre il nuovo, il vero, il bello.

Le condizioni per raggiungere questo stato, in grado di lasciarsi istruire e ispirare, sono ben descritte da don Luigi Verdi (fondatore della Fraternità di Romena) nel seguente scritto, e corrispondono a ciò che possiamo raggiungere attraverso la meditazione, la fede e la contemplazione.

“Per me la creatività è uno svelare, cioè togliere il velo da un mondo ignoto che può essere dentro e fuori di noi. Per compiersi ha perciò bisogno di uno stato di verginità interiore, uno stato di vuoto che equivale a calma, equilibrio, silenzio. È con queste condizioni, e non in altro modo che dal Kaos, cioè dallo zero, dal punto d’inizio, la materia informe può essere trasformata in Cosmos.
Ed è un passaggio che non obbedisce ad un rapporto causa-effetto, ma è provocato da quell’attività dell’anima nella quale interagiscono libertà, indipendenza e imprevedibilità: la creatività”.

Tratto da: Luigi Verdi, La realtà sa di pane, Ed. Romena accoglienza, pag. 78

L’attenzione

L’incontro di ieri sera di “Meditazione e Benessere Globale online” è stato incentrato sull’attenzione, sulla ricerca continua e l’educazione di questa nostra facoltà mentale fondamentale.

Di seguito un breve estratto dal libro di don Luigi Verdi dal titolo “La realtà sa di pane” (Ed. Romena Accoglienza), pag 19.

“Davvero la disattenzione è il più grande peccato del nostro tempo. Ci sono persone che, se non stiamo attenti, non comprendiamo quanto siano grandi, ci sono problemi della vita attorno ai quali giriamo a vuoto senza trovare mai una soluzione a causa della nostra disattenzione. La vita è fatta di germogli. La vita non è una costruzione solida, completa, precisa e definitiva, ma un germoglio a cui non ti puoi aggrappare per trovare sicurezza e sconfiggere la paura. Ogni segno di vita va custodito e coltivato, ricordandoti che era lì per te ed è già un frutto potenziale che ha bisogno di tanta attenzione. Un’attenzione che ti aiuti a non cadere nell’indifferenza o nella tiepidezza. Perché l’indifferenza e la tiepidezza svuotano progressivamente il respiro dell’eterno che c’è in te. E trasformano la tua vita in una spirale senza senso di riti e di abitudini”.

Per chi vuole seguire l’incontro (o i precedenti) può andare alla pagina:
Meditazione e Benessere Globale online